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Dopo aver dedicato tutti gli sforzi allo studio, il restauro e la presentazione delle foto europee e americane di Fabrizio La Torre, Brussels Art Edition, Curatore dell’artista, a portato avanti da un anno lo stesso lavoro minuzioso sul archivio thailandese lasciato da Fabrizio.

 

Ricordiamo che La Torre scoprì il mondo asiatico nel 1956, quando arrivò a Bangkok per un soggiorno di 5 anni. Fu impiegato da una ditta italo-thailandese che si occupava di dragaggio di porti e fiumi. Al termine di questo periodo, tornò in Italia con qualche centinai di fotografie che, se tutte non pretendono al livello di opere d’arte, tutte sono certamente testimonianze preziose e commoventi sulla vita quotidiana di questo paese e dei suoi cittadini.

 

Il 1956 fu un anno essenziale nell'opera di La Torre : a gennaio, finiva un soggiorno di 6 mesi in America del Nord (Canada, New York, California), durante il quale realizzò una serie di scatti che gli dimostrarono la maturità fotografica alla quale egli era arrivato.

 

In febbraio, a Roma, ebbe la sorpresa di scoprire la Città Eterna sepolta sotto una tempesta di neve che, anche questa volta, fu l’occasione di foto eccezionali. Si era dimostrato a se stesso la sua capacità a controllare la tecnica e a saper cogliere l’istante. Dal punto di vista artistico, si sentiva pronto per nuove sfide : questa proposta di lavoro in Thailandia fu l’occasione sperata.

Fine 2014, una scelta di fotografie thailandesi fu presentata all'occasione della Retrospettiva in Principato di Monaco. Quando SAS il Principe Alberto II di Monaco visitò la mostra in privato, ci si trattenne più a lungo di quelle che era previsto nel suo programma ufficiale e dimostrò una forte empatia con questo lavoro fotografico, il Commissario della mostra, Esecutore testamentario dell’artista, propose a Sua Altezza di scegliere la foto che vorrebbe integrare al favoloso Fondo Fotografico Grimaldi.

Senza esitazioni, il Principe citò quel scatto “di grande quietudine” di una barca lungo un canale thailandese, immagine del tempo sospeso e dell’armonia.

 

E certamente un enorme onore postumo per Fabrizio La Torre di avere una delle sue foto conservata nel Fondo Fotografico Grimaldi, una collezione che riunisce da più di 150 anni le opere dei maggiori fotografi mondiali. E anche un bellissimo privilegio per quel paese che il Principe di Monaco abbia scelto questo scatto della Thailandia per rappresentare l’opera di un artista italiano che fotografo tantissimi paesi.

Il lavoro di restauro dell’archivio thailandese di fabrizio La Torre è adesso quasi completato. Ciò è stato reso possibile dai numerosi appunti, le indicazioni lasciate dall'artista stesso negli ultimi tempi della sua vita. Cercando al più profondo della sua fantastica memoria, Fabrizio a lasciato la tracia dei suoi incontri, le sue avventure, i mille aneddoti che marcarono il suo primo soggiorno in Thailandia (1956-1961) ma anche le tantissime volte in cui ci tornò.

 

E venuto il tempo di presentare questo lavoro fotografico al pubblico thailandese, ma anche a tutti i visitatori di questo paese che, come Fabrizio La Torre, ci vengono un giorno e se ne innamorano per sempre.